Ob-la-di Ob-la-da era un’espressione della tribù degli Yoruba dal significato “La vita va avanti” ripetuta a ogni occasione da un amico di Paul, il percussionista nigeriano Jimmy Scott.
In prossimo brano che ascoltiamo risale al febbraio 1968, periodo in cui i Beatles erano in India a studiare meditazione trascendentale.
Lì avevano avuto contatti con altri artisti rock fra i quali Donovan e Mike Love degli americani Beach Boys. Fu proprio quest’ultimo che diede l’idea a Paul di comporre una variante sovietica del successo di Chuck Berry “Back in the USA”. E McCartney raccolse questo suggerimento e lo collegò alla campagna in atto in Gran Bretagna in favore dell’industria nazionale che aveva come slogan “I’m backing Britain”.
Nell’estate di quell’anno i rapporti fra i Beatles avevano raggiunto un livello molto alto di tensione. A metà agosto, Ringo Starr, stanco dei litigi, spesso trattato marginalmente e sentendosi perciò sottostimato e isolato, decise che era ora di lasciare il gruppo.
Il 22 di quel mese, John, Paul e George si ritrovarono da soli in studio a incidere le prime cinque piste di questo brano. Qui fu Paul a eseguire la parte di batteria al posto di Ringo mentre John suonò il basso. Paul si produsse anche in una performance vocale aggressiva nel suo stile di un tempo. Ne risultò un rock vigoroso che richiama i Beach Boys anche nella sezione del testo in cui Paul, riferendosi alle ragazze delle repubbliche sovietiche, scimmiotta le parole di California Girls del gruppo statunitense.
Ce lo presentano :
Basso: Marco Maselli
Chitarra Ritmica: Sandro Olivieri
Chitarra Solista: Daniele Procopio
Batteria: Marco Celata
Voce: Roberto Paladino
di paul mccartney, questa è “Back In the U.S.S.R.”!!